tag:blogger.com,1999:blog-15998074510856483632024-02-02T01:04:03.186-08:00Il diario di un'ipocondriacaAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/15831486485705886596noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-1599807451085648363.post-11657081719749170172013-11-14T09:07:00.000-08:002013-11-14T09:07:03.010-08:00<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGxJOt_x6-4I9qLMI8Np40ld55QrqRwrdTLGVGpnaadcwpQfYnQXB0fO02XTE0AJUAFo5cNT-IBvJnwP5MezzefcuCUTPHS4aDYsfA2WM9TcUwszKsogTAFXA7evN3EJuKEdYYhaWwfz4f/s1600/2011-12-05-megabasket-1148429655.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGxJOt_x6-4I9qLMI8Np40ld55QrqRwrdTLGVGpnaadcwpQfYnQXB0fO02XTE0AJUAFo5cNT-IBvJnwP5MezzefcuCUTPHS4aDYsfA2WM9TcUwszKsogTAFXA7evN3EJuKEdYYhaWwfz4f/s640/2011-12-05-megabasket-1148429655.jpeg" width="640" /></a><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"></span></span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">capitava di rado che si guardasse allo specchio. Quelle rare volte si guardava e vedeva che lungo le sue cicatrici si diramava la strada della rinascita.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15831486485705886596noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1599807451085648363.post-5564154063376855682013-11-05T01:07:00.002-08:002013-11-05T01:07:48.078-08:00<img src="http://gaygeek.com.au/wp-content/uploads/2013/01/Feminism.png" /><br />
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Chiunque la conoscesse bene sapeva del suo spiccato rifiuto nei confronti del genere femminile quando si trattava di amicizie. Parlava della maggior parte delle donne paragonandole a serpi. Sempre pronte alla competizione e alla sfida. L'in</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;">vidia l'una per l'altra e la speranza di essere sempre la migliore. C'era di strano che di amiche ne aveva, e allora, a chiunque scettico della sua coerenza le domandasse il perchè lei rispondeva scocciata: "ma non lo vedi? Le mie amiche hanno le palle di tre uomini e per questo tendo a catalogarle nella razza maschile. Tutto qua. Si tratta di uomini travestiti da donne"</span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15831486485705886596noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1599807451085648363.post-11727396431980595192013-10-30T01:15:00.001-07:002013-10-30T01:15:24.496-07:00 <img alt="Bellissimo cielo stellato!" src="http://media-cache-ak0.pinimg.com/736x/75/0a/e9/750ae9961fd9dec9914e54e61a9bb87b.jpg" /><br />
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">era mia abitudine sdraiarmi in terrazza dopo mangiato. Fissavo il cielo senza troppe pretese. Di certo non andavo cercando stelle cadenti come una tredicenne impazzita. Lo sapevo bene che quelle bastarde non avevano mai realizzato i miei desideri. Chissà dove si erano andate a schiantare.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Quella sera però era più seria del solito. Avevo passato una giornata di quelle che vorresti strappare dal calendario. Ero certa che al mondo non ci potesse essere nulla di più crudele di non ricevere stima da parte di coloro che amavo. Era una sensazione tremenda. Come se ti stessero strappando il cuore. Sentirsi sottovalutato generava in me una forte insicurezza. Mi domandavo allora, chi mi avrebbe potuto considerare mai se nemmeno chi mi amava non credeva in me?</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15831486485705886596noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1599807451085648363.post-38651244160132418892013-10-24T09:07:00.000-07:002013-10-24T09:07:23.091-07:00 <img alt="Amsterdam" height="640" src="http://media-cache-ak0.pinimg.com/736x/f3/fd/88/f3fd8896282f99229419959246e2d818.jpg" width="452" /><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;">Non pensavo fosse possibile innamorarsi di una città. Per lo meno non credevo fosse facile farlo di una città che non era la propria. Mi avvicinai ad Amsterdam con gli stessi pregiudizi della maggior parte della popolazione terrestre: lo sballo, la droga, i Coffeeshop. Il quartiere a luci rosse.</span><span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;">Co</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-size: 13px; line-height: 18px;">me se non ci fosse poi nient' altro di così entusiasmante.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Quando si fermò il treno e scesi alla stazione centrale mi venne un colpo e sgranai gli occhi. Non avevo mai visto nulla di simile. Me ne innamorai subito in maniera viscerale. Mi innamorai della gente, dei parchi, dei musei, delle vie interne piene di colori e biciclette posteggiate, dei bambini biondi con grandi occhioni azzurri che sfrecciavano sul monopattino. Mi innamorai della birra e dell'odore dei Coffeeshop. Era proprio li che trovavo persone di qualsiasi età e razza sorridere e chiacchierare. Fumavano sereni. C'era chi avrebbe dovuto stare seduto al banco di scuola. Chi invece avrebbe fumato l'ultimo tiro e sarebbe scappato a lavoro. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Rimasi colpita poi della infinita educazione, della pulizia e del rispetto per la città.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ogni volta che parto per Amsterdam già penso a quanto starò male quando ritornerò. Mi si riempiono gli occhi di lacrime e il cuore si gonfia di amore. Amo Amsterdam come si amerebbe una persona a distanza. Senza freni, senza paura ma solo con un forte magone per la mancanza e un forte desiderio di riviverla appena possibile.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Quando si trova un'altra città da amare oltre la propria ci si deve ritenere fortunati. Ci si sente a casa sempre.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 18px;"><i><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">"Amsterdam è l'odore del grano soffiato da mulini a vento,è un ragazzo con i dred che sorride alla pace,è un bambino biondo che corre dietro a un pallone,è il sapore della cioccolata che si mescola al fumo,è la musica di un amico che ti culla,è scoprire di avere il coraggio di cambiare idea,è un abbraccio che vale più di mille parole,è la carezza di un tulipano che ti sveglia dolcemente. Amsterdam è quello che non ti aspetti"</span></i></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15831486485705886596noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1599807451085648363.post-22304949139351873772013-10-24T01:03:00.000-07:002013-10-24T01:03:42.739-07:00<br />
<img height="330" src="http://sp1.fotolog.com/photo/49/60/98/dropsofmemories/1314664298021_f.jpg" width="640" /><br />
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">sentiva di dipendere troppo dalle cose. Dalle persone. Dalle parole. Sentiva di essere troppo fragile e di non avere la forza di riuscire ad andare avanti se le avessero tolto determinate situazioni. Come se da sola non valesse. Come se non si amasse abbastanza per credere in se. E spesso si ritrovava seduta su un divano a fissare la TV accesa senza guardare, senza ascoltare. Aveva gli occhi gonfi marci di lacrime e si riprometteva di rinascere prima ancora di essere morta.</span></span>Unknownnoreply@blogger.com0